Testimonianze sui disagi causati da Trenitalia
Ecco un'altra testimonianza disponibile in rete che denuncia i disagi patiti da altri poveri pendolari obbligati a viaggiare come bestie da macello sulle linee ferroviarie italiane.
Civonline.it - Il notiziario telematico dell'Etruria: "La storia infinita dei treni in ritardo.
Sono una pendolare stufa del solito disservizio che offre trenitalia per i pendolari del tratto Civitavecchia-Roma.
Oltre alla sporcizia dei treni alla quale siamo abituati
stamattina la partenza per Civitavecchia è stata un alternarsi di sali e scendi dal treno delle 6,55 e delle 7,02 perché dall'altoparlante continuamente cambiavano idea su quale fosse il treno che dovesse partire per primo.Le cause al solito: guasto al locomotore e oggi anche la mancanza del modulo della velocità trovato dalla polizia intervenuta per analizzare l'interruzione di un servizio pubblico.Alla fine è partito il 6,55 alle 7,40 creando disagi e ritardi al lavoro che nessuno ci rimborsa e ad ogni stazione la gente si accumulava sempre più e come sardine senza ossigeno addirittura il capo treno ci diceva di spingere in avanti perchè la gente doveva entrare e non c'era spazio, non pensando che le persone anziane potevano sentirsi male per le condizioni pietose in cui abbiamo viaggiato.E' giusto che tutti sappiano che dobbiamo accettare passivamente senza ricevere rimborsi da trenitalia delle nostre giornate di stress e di ritardi al lavoro pero' se il biglietto non l'abbiamo loro ci fanno la multa di 25 euro!"
Civonline.it - Il notiziario telematico dell'Etruria: "La storia infinita dei treni in ritardo.
Sono una pendolare stufa del solito disservizio che offre trenitalia per i pendolari del tratto Civitavecchia-Roma.
Oltre alla sporcizia dei treni alla quale siamo abituati
stamattina la partenza per Civitavecchia è stata un alternarsi di sali e scendi dal treno delle 6,55 e delle 7,02 perché dall'altoparlante continuamente cambiavano idea su quale fosse il treno che dovesse partire per primo.Le cause al solito: guasto al locomotore e oggi anche la mancanza del modulo della velocità trovato dalla polizia intervenuta per analizzare l'interruzione di un servizio pubblico.Alla fine è partito il 6,55 alle 7,40 creando disagi e ritardi al lavoro che nessuno ci rimborsa e ad ogni stazione la gente si accumulava sempre più e come sardine senza ossigeno addirittura il capo treno ci diceva di spingere in avanti perchè la gente doveva entrare e non c'era spazio, non pensando che le persone anziane potevano sentirsi male per le condizioni pietose in cui abbiamo viaggiato.E' giusto che tutti sappiano che dobbiamo accettare passivamente senza ricevere rimborsi da trenitalia delle nostre giornate di stress e di ritardi al lavoro pero' se il biglietto non l'abbiamo loro ci fanno la multa di 25 euro!"
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